30 novembre 2009

I 45 giri di mia madre

“Adoro scavare nei mucchi di ricordi accatastati in cantina. E' come se, facendolo, scavassi contemporaneamente nelle cantine della memoria.”
Mia madre ne aveva parecchi di 45 giri e io quando ero piccola ho passato un sacco di tempo ad ascoltarli. E pure a fantasticarci sopra. Ogni tanto mi capita che ne riaffiori uno alla mente. Per dire, qualche giorno fa ho riesumato una canzone di Francoise Hardy, Tous les garçons et les filles. Nel 45 di mamma lei cantava in italiano e io pensavo sempre: poverina quant’è sfortunata questa qua, che non la vuole nessuno...eppure sembra tanto carina.
Poi ce n’erano due di Aznavour e anche quelli emanavano disperazione. Com’ è triste Venezia e Ed io tra di voi. Così io immaginavo che quel signore dall’accento francese, che sembrava tanto gentile e distinto, doveva soffrire un bel po’, per via di una che a lei di lui proprio non gliene poteva fregare di meno, tanto che si era innamorata di un altro e a lui lo aveva lasciato. E chissà perché il signor Aznavour era tornato a Venezia, ora che la tipa se n’era andata? Però poi pensavo anche che, va be’, almeno lui era un cantante famoso, di lei invece si sapeva soltanto che era una bella stronza.
All’improvviso, a più di trent’anni di distanza, mi sorge il dubbio che i 45 di mamma abbiano avuto una qualche influenza sul mio approccio alle relazioni.
Comunque c’è anche un episodio quasi comico legato a quei dischi tristissimi. Proprio oggi, ascoltando la radio, mi è tornato in mente.
Il guardiano del faro era un cantautore/compositore italiano noto negli anni 70/80. Mia madre aveva due suoi 45 giri che a me piacevano un sacco. Mi aveva colpito specialmente uno, Il gabbiano infelice. La copertina del disco la trovavo bella e poi mi domandavo perché mai un gabbiano fosse infelice. E una volta chiesi a mia madre: perché quel tizio si fa chiamare il guardiano del faro? Ma un nome non ce l’ha? E lei mi rispose che non lo sapeva e poi disse...ah ecco sì, mi sa che il nome vero sia Al Moog...e mi indicò la custodia del disco dove era scritto “al moog: IL GUARDIANO DEL FARO”.
In seguito scoprii che il moog è una specie di sintetizzatore. Lo riferii a mia madre e ridemmo insieme fino alle lacrime.

Nessun commento:

Posta un commento